domenica 30 agosto 2015

"Prometto di sbagliare" di Pedro Chagas Freitas

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Prometto di sbagliare" di Pedro Chagas Freitas, edito da Garzanti (rilegato a 16,90€):
Il locale è affollato e rumoroso. L'uomo è seduto vicino alla finestra e guarda il cielo grigio, annoiato come ogni lunedì mattina. Improvvisamente si volta e lei è lì, di fronte a lui. Gli occhi carichi di stupore e l'imbarazzo tradito dal tremito delle dita che afferrano la borsa. Sono passati anni dall'ultima volta che l'ha vista, il giorno in cui l'ha lasciata. Senza una spiegazione, senza un perché, se n'è andato spezzandole il cuore. Da allora, lei si è rifatta una vita, e anche lui. Eppure solo ora si rende conto di non avere smesso di amarla neanche per un secondo. Per questo, quando lei cerca di fuggire da lui, troppo sconvolta dalle emozioni che la scuotono, l'uomo decide di fermarla. E nel loro abbraccio, in mezzo ai passanti, prometterle di tentare, agire, cadere, sbagliare di nuovo. Amarla. Davvero e per sempre. Questa sembrerebbe la fine, ma non è che l'inizio della loro storia. Perché ogni loro gesto, ogni lettera che si scrivono, ogni persona che incontrano, ha un universo da raccontare. E l'amore è il filo rosso che lega tutto. Quante volte ci siamo chiesti com'era l'amore da cui siamo nati? Come si è sentito nostro padre la prima volta che ci ha tenuto in braccio? L'emozione più grande è quella di ritrovare quello che si è perso e amarlo di nuovo, come se fosse la prima volta.

Oggi parliamo di un romanzo non-romanzo.
L'opera di Freitas, infatti, sebbene sia la storia di una coppia e di come le loro vite si incrocino e separino, perdendosi e ritrovandosi (e andando a toccare di volta in volta persone diverse), è anche una raccolta di pensieri e spunti sull'amore e sulle relazioni.
Presenta una struttura non del tutto lineare e decisamente frammentaria, ogni capitolo un microcosmo di pensiero godibile anche da solo.
Questa premessa è fondamentale, perché quello che Garzanti ha portato in Italia è un lavoro particolare e che per questo potrebbe facilmente essere (immeritatamente) svilito.
Seguitemi fino alla fine per una sorpresa dedicata voi ;)

Detto questo, oggi parliamo d'amore.
Parliamo di centinaia di pagine dedicate al sentimento più puro e nobile del mondo, ma anche dell'amore più concreto che ci sia.
Non solo frasi da cioccolatino da declamare sotto a un balcone (anche se lo ammetto, qualche frase da Bacio Perugina/status ispirato su Facebook c'è) ma anche l'amore di un padre per il figlio, di cui ne incoraggia sempre le scelte, incluse quelle sbagliate.
L'amore di un figlio adulto per i genitori, di cui realizza solo ora l'importanza.
L'amore di un uomo anziano per la compagna di una vita che sta per lasciarlo per sempre, condensato in poche righe che straziano il cuore.
Freitas ci mostra ogni tipo ed ogni sfumatura di questo sentimento su cui tanto è stato detto e tantissimo è stato scritto.
Da un certo punto di vista in questo libro non c'è nulla di originale, anzi: se siete lettori forti o spettatori cinematografici forti, sicuramente avrete già letto e sentito tantissimi di queste frasi e pensieri.
Ma voglio sottolineare che a me, leggere queste quasi 400 pagine d'amore è piaciuto molto.
Mi ha spinta a riflettere su alcuni aspetti di questo sentimento su cui non medito mai, ed alcuni passaggi mi hanno emozionata profondamente.
E in fondo cosa chiediamo ad un libro se non di emozionarci?
E' stata una lettura molto interessante, per me decisamente diversa dal solito e che, anche se (apparentemente) si allontana dai miei gusti, è riuscita a far breccia anche nel cuore di una non-romantica come me.
Vi riporto alcuni dei miei estratti preferiti:
pag.26-27: – Soltanto stare sulla fune ti lega alla vita.
– Ma fa male. Ma trema.
– E intanto ti regge. E intanto ti afferra. Ti fa desiderare altra fune. Soltanto ciò che ti scivola dalle dita riesce a provarti davvero che hai delle dita. Solo quando sei dinanzi alla quasi morte dai valore alla vita.
– Ti piace tremare?
– Ho bisogno di tremare. Soltanto ciò che mi astrae mi alimenta. Un orgasmo mi fa tremare, un’euforia mi fa tremare.
– Anche un dolore?
– Devo capire chi sono. Anche se fa male. Soltanto chi trema capisce chi è. Gli altri non sono: provano a essere. E non tremano mai. Provo tanta pena per quelli che non hanno mai tremato. Cosa ci fanno qui? Niente che non mi abbia fatto tremare è mai stato indimenticabile.
– La vita serve a vivere momenti indimenticabili.
– Non te lo scordare mai. Esiste vita soltanto se qualcosa in te è sospeso a una fune. Soltanto ciò che ti fa tremare ti impedisce di dimenticare.
– Ti faccio tremare?
– Sempre.
– E quando smetterò?
– Dovremo trovare altre strade. Altre forme.
– Altre persone?
– Se sarà necessario. Quando una persona che ami serve
solo a spegnerti, non è più la persona che devi amare. L’amore deve pretendere la massima sorveglianza, devi essere un soldato sul campo di battaglia, tutto il tuo corpo in attesa di un attacco, di una pallottola perduta. E se c’è una cosa in cui l’amore è imbattibile è la quantità di pallottole perdute che emana. A volte ti colpiscono e non te ne accorgi. E non esiste più l’amore, solo un dolore che si va estendendo al centro del tuo petto, un dolore che ti consuma, che ti lacera, che ti abbatte. Credi sia l’amore ed è soltanto una ferita. Ci sono ferite che sembrano amore.
– Una distrazione e l’amore finisce.
– Una distrazione e la vita finisce.
– È quello che ho detto.

pag.97: Devo trovare un nome per le tue labbra. E anche per te, visto che ci siamo. Pensavo di chiamarti acqua perché mi entri ed esci da tutti i pori, poi ho pensato invece di chiamarti aria perché seppure invisibile mi sostieni, e alla fine ho deciso di chiamarti mia perché mi basterebbe anche solo questo.

pag.197: L’estate finisce e il mondo ricomincia. Le strade si riempiono di gente frettolosa, che pensa al modo migliore di perdere la vita per riuscire a guadagnarsela. In questi momenti dell’anno mi piace capire cos’è che muove la gente, cosa le scorre nello sguardo, cosa la obbliga a non demordere. Mi siedo alle fermate degli autobus, nelle sale d’attesa degli ospedali, in bar più o meno frequentati, sulle panchine dei parchi dove vite finite si uniscono per celebrare con meno dolore la fine del percorso. E quello che accade è la verità. Un uomo ha appena abbracciato una donna. Non so l’età di lui né quella di lei, perché l’abbraccio che si danno lascia intravedere solo un’ombra diffusa. È come se riuscissimo a sparire l’uno nell’altro, e se questo non è il modo migliore di amare, allora non so. Poi un bambino curioso cerca qualcosa dietro le piante del parco. Sa che non può, ma lo fa. Sposta una pianta, poi un fiore, guarda con la coda dell’occhio cercando di non farsi beccare. E ci riesce. È una palla, piccola ma è il pianeta intero di quel bambino, ciò che lo rende felice. E c’è tutta una filosofia in un bambino che, pur sapendo che è proibito, cerca una pallina insignificante che per lui vale tutto, dietro le foglie intoccabili di un giardino. I bambini sono i migliori maestri di vita che Dio abbia creato, secondo me sono addirittura il dopo degli adulti, l’evoluzione di ciò che sono gli adulti.

Consigliato a chi apprezza ogni tanto qualcosa di diverso, a chi non ne ha mai abbastanza dell'amore e a chi cerca sempre nuove frasi da copiare sul suo quaderno di pensieri e citazioni (io avrei copiato mezzo libro, dico solo questo).
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

3 commenti:

  1. Bellissima recensione �� possiamo scrivere qua sotto il commento?
    Bookpark

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, qui sotto! Poi io stampo tutto su un file Word e lo consegno :)

      Elimina
  2. Di questo libro mi aveva colpito molto la copertina! le tua recensione e è bellissima e anche i passaggi che hai riportato :) per rispondere alla tua domanda: onestamente non penso che le scelte passate siano state sbagliate se mi hanno portato a dove sono oggi :) un bacione

    RispondiElimina