venerdì 20 ottobre 2017

"Berlin. Il richiamo dell'Havel" di Fabio Geda e Marco Magnone

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Berlin. Il richiamo dell'Havel" di Fabio Geda e Marco Magnone, edito Mondadori (rilegato a 15€):
Gli adulti non esistono più. Nel 1975 il virus li ha uccisi e da tre anni uccide chiunque abbia più di sedici anni. Questa è l'unica certezza per i bambini e ragazzi allo sbando tra le spettrali vie di Berlino.
E invece no. Gli adulti esistono ancora. Uno di loro, Andreas Beck, sta cercando una cura al virus, mentre gli altri sono armati e pronti a tutto. Anche a sparare a Bernd. Intanto Jakob è ancora sconvolto da quando, nel mezzo di una tormenta di neve, ha dovuto salvare la sua peggior nemica, Wolfrun, caduta in un lago gelido con il cavallo Ziggy. Sembra che per entrambi da quel momento il mondo si sia capovolto e ora, in fuga dai loro nuovi nemici, si stanno per incontrare di nuovo….

Finalmente ci siamo! Aspettavo da mesi l'uscita del quinto volume di quella che è sicuramente una delle serie italiane per ragazzi più appassionanti, e quando è arrivato tra le mie mani con una settimana d'anticipo ero al settimo cielo: chissà cosa sarebbe successo ai miei piccoli berlinesi preferiti!

La neve ha coperto Berlino, e i nostri amici faticano non poco tra le scorte che si esauriscono troppo in fretta e il freddo che diventa ogni giorno più difficile da combattere.
Jakob deve affrontare il lutto più difficile dopo quello per i suoi genitori: Bernd, il suo amico più caro, non ce l'ha fatta. Il proiettile di Nico lo ha ferito troppo gravemente, e le acque gelide del fiume hanno fatto il resto.
Si era illuso che scoprire alcuni adulti ancora in vita volesse dire ricevere supporto, ma solo Andreas, il medico ancora impegnato a ricercare una cura al virus misterioso e letale che ha colpito la città, sembra davvero intenzionato ad aiutarli. Lo vuole abbastanza da rischiare tutto per lasciare l'isola degli adulti e incamminarsi con Jakob e Büchner Due - ora tornato a farsi chiamare semplicemente Louis.
Cosa riserverà loro l'inverno?

"Il richiamo dell'Havel" è uno dei volumi che ho preferito, e sicuramente uno di quelli che mi hanno emozionata di più.
A Bernd sono dedicati alcuni passaggi davvero strazianti, che ci ricordano che anche nell'eventualità in cui Andreas riuscisse davvero a trovare una cura per molti, troppi di loro sarà comunque troppo tardi: ci siamo dovuti accomiatare da molti personaggi, ma quella di Bernd è sicuramente la morte che mi ha toccata di più insieme a quella di Büchner Uno.
Il personaggio che domina la scena, però, è quello di Wolfrun: l'abbiamo conosciuta come leader spietata, imparando però allo stesso tempo a conoscere e comprendere il dolore che stava dietro alla sua decisione e alla sua freddezza, e in questo quinto volume la vediamo mettersi in discussione come mai prima. Un nuovo rapporto, a modo suo tenero, la lega alla piccola Anneke, e non potrete fare a meno di affezionarvi a lei. Nel bene e nel male.

Un altro personaggio al quale mi sono affezionata solo dal secondo volume in poi è quello di Timo, e il suo rapporto con Christa diventa quello che speravo da un paio di volumi a questa parte, e questo devo assolutamente dirlo: il loro primo bacio è uno dei più teneri che abbia mai letto, in assoluto.

È scorrevole, pieno di azione e di tensione, e una volta iniziato è impossibile posarlo prima di aver voltato l'ultima pagina, che lascia davvero con il fiato sospeso: mi serve il sesto volume, adesso.
Uno degli aspetti più interessanti del romanzo è sempre stato quello delle dinamiche di gruppo che si sviluppano a Berlino, nel bene e nel male, e il vedere come la società dei ragazzi si fosse inizialmente spaccata letteralmente in due grosse comunità fondate una sul saccheggio e la violenza, e l'altra sulla collaborazione e il sostegno reciproco. Due modi opposti di reagire alla stessa situazione catastrofica.
Ora questi confini non sono più così netti, le carte si sono rimescolate e la differenza tra bene e male non è semrpe così evidente.
Wolfrun meritava di morire nel fiume? Probabilmente sì, ma questo non ha impedito a Jakob di salvarla. Bernd meritava un proiettile e l'ipotermia? No, era uno dei ragazzi più simpatici e affettuosi - ricordate il suo rapporto con Nina? - che ci fossero, ma questo non gli ha impedito di morire.
La vita non è giusta, a Berlino, e dire cosa lo sia è ogni giorno più difficile anche per chi, come Jakob, è stato fin dall'inizio uno dei "buoni".

"Berlin" resta una serie consigliatissima e vi segnalo che, se ancora doveste recuperarla, trovate in libreria anche "Berlin. Trilogia della città", il volume speciale che raccoglie i primi tre volumi e i diari dei ragazzi di Berlino, finora disponibili solo online (brossurato a 22€):
E non finisce qui: anche oggi potete scaricare un bellissimo contenuto originale e gratuito, cliccando sotto l'immagine:
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Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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